ABBATTERE LE DIFFERENZE CON LO ZAINO UGUALE PER TUTTI
A Novara è nata una bellissima iniziativa di integrazione e coesione scolastica, ovvero lo zaino e il materiale didattico fornito dalla scuola ed uguale per tutti i bambini. A fare luce su questa iniziativa è stata Monia Sangermano con un post su Facebook che in pochi giorni è inaspettatamente diventato virale con più di 100 mila condivisioni e oltre 180 mila like.
L’autrice del post è una donna come tutte noi, una zia come tante, e scrive così:
Questa è la mia nipotina di 7 anni. Oggi sono andata a prenderla a scuola e mi ha spiegato che questo zainetto che utilizza non l’ha comprato. La scuola lo ha fornito, uguale, a tutti i bambini. Tutti con lo stesso zainetto, senza differenze tra chi ha “le principesse originali” e chi invece le “principesse cinesi”; senza differenze tra chi ha lo zainetto più bello e chi quello meno bello. E soprattutto, non so bene quanto costi uno zaino per bambini delle elementari, ma suppongo che bisogna mettere in conto almeno 50 euro, se non di più. E questo, pratico, leggero e spazioso, lo fornisce la scuola ad un prezzo simbolico che include anche diario, astuccio, quaderni e tutto il materiale che serve per la scuola per tutto l’anno.
A me sembra una cosa meravigliosa. Un grande segno di civiltà e di attenzione sociale. Niente. L’ho voluto condividere su Fb perché so di avere tanti amministratori, insegnanti e dirigenti di più parti d’Italia tra i miei contatti, e magari potrebbe essere d’ispirazione.
Le cose benne e utili è meglio condividerle.”
Così grazie ad un semplice post su Facebook si scopre un’Italia complice, attenta, inclusiva, ma anche purtroppo un’Italia ancora ricca di presunzione, moralità impropria e spirito bellico. I genitori infatti si sono divisi in due correnti di pensiero; da una parte c’è chi ha apprezzato e condiviso l’iniziativa, dall’altra c’è chi crede che questo possa ”togliere” personalità ai propri bambini, o che possa non renderli felici.
Ho letto commenti talmente ignoranti su diverse pagine social che mi hanno fatto cadere le braccia: ”Saranno contenti i poveracci ma io posso permettermi di comprare gli zaini delle migliori marche per mio figlio”, ”Mia figlia è una principessa e come tale merita uno zaino da principessa colorato e glitterato…”
Qualcuno sostiene che questi bambini abituati all’omologazione, una volta fuori dalla scuola elementare, potrebbero avere un forte impatto quando alle medie si scontreranno con una realtà più dura e ben diversa, perchè la vita reale prevede differenze economiche e sociali. Qualcuna scrive: ”Io non iscriverei mai mio figlio in una scuola che prevede l’omologazione…”
Si è vero la vita reale non è tutta rose e fiori ma io da educatrice e da persona attenta all’uguaglianza, specialmente in caso di bambini, dico che pedagogicamente quest’iniziativa è veramente meravigliosa e lodevole. La personalità di un bambino non si riconosce dal modo in cui veste o dallo zaino che ha scelto.
Al contrario questo è un gesto di grande umanità nei confronti delle famiglie meno fortunate e visto che in Italia oggi giorno sono tantissimi i bambini extracomunitari che magari al momento non hanno le stesse possibilità economiche degli altri, questo è un aiuto per farli sentire ancora una volta uguali agli altri. Si lotta tanto per l’uguaglianza, per il rispetto, per l’integrazione sociale e poi ci perdiamo in chiacchiere inutili proprio quando le cose davvero stanno cercando di cambiare e di andare per il verso giusto?
Non sono mica queste le cose che vanno a mirare la personalità di un bambino, anzi, quest’ultimo riceverebbe un buon esempio fin da piccolo e imparerebbe fin da subito a guardare oltre le apparenze. Un bambino non se ne fa nulla di una scarpa firmata o di uno zaino all’ultimo grido, preferisce giocare e potersi sporcare, condividere un momento di svago con gli amici di qualsiasi status sociale o religione. Spesso sono gli adulti a viziare i propri figli, a dare cattivi esempi. Un bambino non sa distinguere una tuta da 5 euro da una dell’Adidas, siamo noi che li abituiamo a certi inutili vezzi.
Un tempo a scuola si indossava la divisa ed era un bene per tutti. Gli alunni erano tutti uguali, non esistevano forme di bullismo legate al vestiario, al modo di portare i capelli o le scarpe. Oggi nelle scuole statali resta l’utilizzo del grembiule ma purtroppo in quelle private spesso non si usa quasi più.
La divisa si indossava fino agli anni settanta e aveva un valore altamente educativo. L’abbigliamento identico per tutti gli alunni rafforzava infatti il senso di appartenenza e faceva capire che cosa conta davvero a scuola, ed è questo che si sta cercando di fare fornendo lo zaino uguale a tutti i bambini. Anzi, mi auguro che questa iniziativa possa raggiungere un po’ tutti i dirigenti scolastici e tutte le scuole di Italia, comprese quelle del Sud e della Campania che quando si tratta di modernità e nuove iniziative sono sempre le ultime ad aderire. Italia svegliati! I bambini di oggi saranno gli adulti del domani!
Tratto da: Rubrica Lilla
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