SIGILLATURA DEI DENTI: PREVENIRE E' MEGLIO CHE CURARE
Si sa prevenire è meglio che curare soprattutto per i nostri bambini.
Le carie ai denti sono un grosso problema in età pediatrica, soprattutto nei bambini in età prescolare e circa il 20 per cento dei bambini di età compresa tra i 2 e i 5 anni purtroppo ne sono affetti.
UNA MALATTIA INFETTIVA CHIAMATA CARIE
La carie dei denti è una malattia batterica.
Colpisce i tessuti duri dei denti, ovvero smalto e dentina e con il tempo ne provoca la progressiva distruzione.
Perché si arrivi alla carie sono fondamentali tra fattori:
- flora batterica cariogena
- carboidrati fermentabili nella dieta
- ridotte capacità di difesa del bambino dovute a vari motivi. Fattori genetici. Stili di vita e possibilità di curarsi dal dentista
FLORA BATTERICA CARIOGENA
La bocca è l’ingresso del nostro apparato digerente. Si continua con l’esofago, lo stomaco e l’intestino.
Anche nella bocca abitano milioni di batteri che possono essere buoni o oppure cattivi.
La prevalenza di batteri cattivi favorisce con la loro azione lo sviluppo della carie.
Il principale batterio coinvolto nella formazione delle carie è lo Streptococcus mutans.con la partecipazione di lactobacilli.
Questi batteri cattivi utilizzano per vivere gli zuccheri fermentabili, assunti con la dieta.
La fermentazione degli zuccheri produce sostanze chiamate acidi organici.Questi provocano una caduta del pH.
Cioè rendono l’ambiente della bocca più acido e quest’ultimo determina una perdita di minerali dello smalto.Da qui inizia la formazione della carie.
L’arrivo di questi batteri cattivi, chiamati cariogeni, avviene dopo l’eruzione dei denti.
I batteri cattivi si annidano soprattutto nelle fessure della superficie della lingua.Da qui passano ai dentini.
Questa colonizzazione può però già iniziare dal momento della nascita.Infatti quanto più elevate sono le concentrazioni di Streptococcus mutans nella bocca della mamma, tanto maggiore è il rischio di passarli al proprio figlio.
Per questo motivo le mamme dovrebbero curare i loro denti molto attentamente.Va poi assolutamente evitata da parte della mamma la condivisione del cucchiaio della pappa o la detersione del succhiotto con la propria saliva.
CARBOIDRATI FERMENTABILI NELLA DIETA
La dieta svolge un ruolo di importantissimo nella formazione della carie e delle erosioni dello smalto.
Gli zuccheri fermentabili che si introducono con la dieta, soprattutto il saccarosio (comune zucchero da cucina), favoriscono un aumento del rischio di carie dentale.
Soprattutto se assunti più di quattro volte al giorno.
Sono contenuti in alimenti come: dolciumi, bibite, biscotti, succhi di frutta, miele.
Il controllo della frequenza di assunzione degli zuccheri rappresenta infatti, un fattore chiave per la prevenzione della carie.
Ricordiamo inoltre che il consumo elevato e frequente di zuccheri rappresenta anche un fattore di rischio per malattie cardiache, diabete e obesità infantile.
Una forma grave della carie dentale nei bambini di età inferiore a sei anni viene definita carie ad insorgenza precoce della prima infanzia.
La cosiddetta sindrome da biberon.
Per la sua prevenzione va suggerito alla mamma di evitare soprattutto prima di andare a letto l’uso di miele (associato al succhietto), tisane dolcificate, biberon con latte zuccherato o succo di frutta.
STILI DI VITA: L’ABITUDINE ALLA PREVENZIONE
Abbiamo visto come già dalla gravidanza si può iniziare la prevenzione della carie dentale.
In gravidanza la salute della bocca della futura mamma gioca un ruolo importante.
Va precisato che circa un quarto delle donne in età riproduttiva è affetto da carie dentale attiva o trattata.
La presenza di carie e flora batterica cariogena nella madre aumenta il rischio di insorgenza di carie dentale nel bambino.
L’IGIENE ORALE
Sarebbe bene cominciare a pulire le gengive del neonato già dai primi giorni di vita.
Con una garzina morbida inumidita dopo ciascuna poppata.
In questo modo si forma nel bimbo la necessità di associare alla fine del pasto, l’esigenza di pulire i denti.
Una forma stabile di apprendimento in grado di influenzare i futuri comportamenti.
Dopo l’eruzione del primo dente si può associare alla garzina umida uno spazzolino piccolo e morbido.
Da impiegare almeno due volte al giorno. Con l’acquisizione di un’adeguata manualità da parte del bambino potrà usarlo lui e ciò gli permetterà di diventare sempre più autonomo e responsabile.
Le corrette abitudini di igiene orale vanno acquisite durante l’infanzia per poi essere rafforzate in adolescenza.
LA FLUOROPROFILASSI
Ancora oggi l’Organizzazione Mondiale della Sanità, considera la fluoroprofilassi, il miglior mezzo per la prevenzione della carie.
Il fabbisogno quotidiano di fluoro è di 1 milligrammo.
Questa quantità non viene spesso raggiunta con la dieta.
A meno che non si beva un’acqua con un contenuto di fluoro superiore a 0,7 mg/l.
Quindi, la prima cosa da fare è informarsi sul contenuto di fluoro dell’acqua che usiamo per i nostri bambini.
Dopo essere sicuri che utilizziamo un’acqua con una buona concentrazione di fluoro, possiamo passare al passo successivo.
L’applicazione di gel e dentifrici ricchi di fluoro è più efficace dell’assunzione per via orale attraverso le gocce.
Le linee guida dell’OMS prevedono dai 6 mesi l’uso di un dentifricio contenente almeno 1000 ppm di fluoro 2 volte al giorno.
Con un attento controllo da parte degli adulti della dose utilizzata sullo spazzolino.
Questo per evitare che i bambini ne ingeriscano troppo.
Laddove l’uso del dentifricio risulti essere oggettivamente difficile o in individui ad alto rischio di carie si può integrare con l’assunzione di gocce di fluoro.
Il dentifricio dovrebbe essere risciacquato il meno possibile.
Sulla base di diversi studi l’OMS sottolinea che è quasi impossibile ottenere benefici in termini di prevenzione senza dar luogo a forme, seppur lievi, di fluorosi.
Che si può manifestare anche con la comparsa di macchie bianche sullo smalto.
Tuttavia se si seguono le indicazioni, l’eccessiva assunzione di fluoro nel corso della terapia topica risulta essere estremamente limitata.
LA SIGILLATURA
E’ una procedura molto utile e raccomandata per prevenire la formazione di carie.
I solchi e le fessure dei molari permanenti, a causa della loro conformazione rappresentano luogo ideale per la proliferazione dei batteri.
In queste zone infatti si arriva con difficoltà. Anche con lo spazzolino.
La sigillatura è una procedura molto semplice, economica, non dolorosa e per la quale non serve anestesia.
Una volta ripulito, il dente viene isolato con del cotone o con la diga di gomma e si applica un sigillante che viene poi fissato.
Appena il bambino ha completato l’eruzione dei molari permanenti (5-7 anni) arriva il momento ideale per la sigillatura.
È indicata per tutti ma soprattutto per i bambini. Infatti nonostante tutte le attenzioni viste in precedenza sono i più soggetti alla formazione delle carie.
Iniziando da piccoli con le adeguate precauzioni si insegna anche ad evitare la paura del dentista.
Tratto da: Il mio amico pediatra