PERCHE' I BAMBINI FANNO I CAPRICCI SOLO CON LE MAMME?
Con la mia esperienza lavorativa diretta, ma anche confrontando la pratica agli studi teorici ho potuto constatare che la maggior parte dei bambini in presenza di maestre, tate o parenti sa essere ubbidiente, autonoma ed impeccabile, insomma una sorta di bambini modello… ma quando arriva il momento di tornare a casa con le loro mamme si trasformano in mostruose creature da esorcizzare! Ve ne siete rese conte anche voi?
QUALI SONO I MOTIVI CHE SPINGONO IL BAMBINO A MODIFICARE LA SUA PERSONALITA' CON L'ARRIVO DELLA MADRE?
Se il bambino trascorre tutto il giorno con terze persone come nonni, papà, educatrici o baby sitter, all’arrivo della mamma vuole indubbiamente “fargliela pagare” per essere stata lontana da lui. In questo modo il capriccio è un espediente per attirare la sua attenzione, favorire l’attaccamento, costringere la madre a coccolarlo.
Spesso il capriccio è anche un modo per tenere il genitore accanto a sé, perché non appena il bambino inizia a piangere o strillare sa che il genitore, la mamma in questo caso, deve rispondere alle provocazioni, placare il pianto, anche arrabbiarsi ma comunque dargli importanza e stargli vicino.
MA PERCHE' I BAMBINI SI COMPORTANO COSI QUASI SEMPRE SOLO CON LA MAMMA?
In primis c’è il legame profondo che unisce un figlio ad una mamma e questo legame i bambini lo sentono e lo avvertono fin dalla nascita. Essi sanno che nessuna persona al mondo può volergli più bene della propria mamma, quindi sentendosi sicuri di questo ”rapporto infrangibile” in un certo senso sanno che ogni mamma vuole solo il bene del proprio bambino e cercherà sempre di renderlo felice. Il bambino sa che la mamma gli vuole bene, si sente sicuro e quindi la sfida con la consapevolezza che qualsiasi cosa egli faccia di sbagliato, la mamma non smetterà di volergli bene.
Ovviamente ci sono anche casi in cui questa confidenza si ha con il papà o con entrambi i genitori ma facciamo l’esempio che la mamma in questione è la persona con cui il bambino trascorre la maggior parte delle sue ore giornaliere perchè magari il papà è a lavoro. Il bambino sa che con la mamma può essere se stesso, non ha vergogna, non ha freni e così da il peggio di sè sapendo di essere sempre amato (riallacciandoci quindi al punto precedente).
COSA BISOGNA FARE QUINDI IN QUESTI CASI?
Se il capriccio si limita al pianto, dobbiamo concedere la possibilità a nostro figlio di sfogarsi, di raccontarci perchè è nervoso e magari concedergli qualche inevitabile attenzione in più. Siamo state via tutto il giorno ed è giusto che lui senta la nostra mancanza e di riflesso reagisca così. Se invece lo sfogo assume comportamenti maleducati, se ci manca di rispetto: picchia, ci grida contro, scalpita, lancia oggetti o altri comportamenti simili, non dobbiamo assolutamente assecondarlo o placarlo con dolciumi, regali o altro genere di cose che possano essere intese come consolazioni. Dobbiamo lasciare che il capriccio si smorzi da solo ignorandolo ed eventualmente ricorrere alle giuste punizioni in base all’età del bambino spiegandogli che quello che sta facendo è sbagliato e che in questo modo non otterrà quello che vuole bensì il contrario.
Tratto da: Rubrica Lilla