ALIMENTAZIONE TRA SENO, TAZZE E CUCCHIAI
Se appena possibile, è bene proseguire l'allattamento al seno fino al compimento dell'anno e oltre. Nel frattempo si varierà il menù: formaggio tagliato a cubetti, carne ben cotta e sminuzzata, verdure cotte (carote, patate, zucchine, bietole, spinaci…). Anche spaghetti al pomodoro, yogurt, ricotta, frutta, dolce di frutta.
Negli ultimi anni si sta diffondendo l'autosvezzamento o alimentazione complementare a richiesta. Si tratta di una tecnica alternativa rispetto allo svezzamento classico che prevede a partire dai 6 mesi, una condivisione degli alimenti presenti sulla tavola, con i genitori, chiaramente opportunamente adattati alle necessità alimentari e alle abilità del bambino. Lo svezzamento classico prevede l'offerta di una "pappa" prestabilita ad orari fissi, l'autosvezzamento, viceversa, prevede che il bambino sia libero di scegliere quando e quali cibi "assaggiare".
Il latte resta comunque l'alimento principale. I sostenitori di questa tecnica ritengono che possa ridurre l'ansia dei genitori, promuovendo l'utilizzo di alimenti sani e riducendo l'eccessivo apporto calorico dello svezzamento tradizionale. Ma sono ancora ben pochi gli studi che lo dimostrano. Pertanto è bene discutere l'argomento con il proprio
pediatra che terrà conto del contesto familiare, dello stato di salute del bambino, del suo peso neonatale, delle abilità deglutitorie, del suo stato nutrizionale e di eventuali patologie associate.
Indipendentemente dalla tecnica scelta è venuto il momento di regalargli il cucchiaio: dapprima come gioco e, quando avrà imparato a maneggiarlo, insegnandogli ad usarlo per portare il cibo alla bocca. Occorre essere pazienti, molto pazienti. Anzitutto perché gli ci vorrà qualche mese per imparare ad usarlo. Ma soprattutto perché, cucchiaio alla mano, imparerà molto rapidamente a lanciare gran parte del cibo un po' dovunque. Sul pavimento ma anche sui muri, sulle foto di famiglia, sul televisore.
FONTE: Ospedale Bambino Gesù