FRUTTA E VERDURA PROPRIO NO!
Come combattere la selettività dei piccoli a tavola e introdurre nella loro dieta gli alimenti più sani.
"Questo sì, questo no": la selettività
In età prescolare e scolare è frequente che i bambini mostrino avversione per la verdura o la frutta. Questo comportamento è chiamato selettività.
Il bambino selettivo è un bambino che accetta di mangiare solo alcuni alimenti, cucinati in una certa maniera, presentati in un determinato modo. Il problema, tuttavia, non è sempre e
solo il gusto: il bambino selettivo può avere difficoltà, ad esempio, a maneggiare un alimento con una determinata consistenza o avvicinarsi a cibi di un colore particolare. Può capitare inoltre che si rifiuti di assaggiare nuovi cibi. È importante che i bambini superino questa avversione, tanto più se i cibi in questione sono la frutta e la verdura, con tutti i benefici che questi alimenti comportano in termini di fibra, acqua, vitamine e sali minerali, importanti per una corretta crescita e un sano sviluppo.
"Frutta e verdura non mi piacciono": come aggirare l'ostacolo
Come fare se il bambino chiude la bocca di fronte a un bel pezzo di frutta, o esclama "Bleah!" di fronte a un sano piatto di verdura? Innanzitutto forzarlo a mangiare non serve a niente. Nemmeno promettere un cibo gradito in cambio dell'assaggio lo aiuterà ad accettare più facilmente la verdura! Potrebbe anzi peggiorare la situazione. È utile invece avvicinarlo a questi alimenti con gradualità.
E' necessario seguire il piccolo lungo un percorso di familiarizzazione con gli alimenti rifiutati. Deve imparare a toccarli, annusarli, maneggiarli. Deve conoscerli! Per facilitarlo in questa acquisizione di confidenza con il cibo, è opportuno coinvolgerlo e che tutti i membri della famiglia mostrino coinvolgimento e partecipazione. Genitori, fratelli e tutte le persone che partecipano al pasto, devono rappresentare un esempio per il piccolo e dimostrare di apprezzare e mangiare con gusto frutta e verdura. E il bambino deve abituarsi a vederli sempre, in tavola.
"Prepariamo insieme?": l'importanza del coinvolgimento
Il solo proporre in tavola frutta e verdura quotidianamente può non essere sufficiente. Si può provare allora a coinvolgere i bambini anche nei momenti che precedono il pasto. Grandi o piccoli che siano, devono partecipare alla scelta di cosa mettere in tavola, come cucinarlo, presentarlo e servirlo. Possono fare la spesa insieme ai grandi, parlare con il fruttivendolo, che potrebbe raccontare la "storia" dei prodotti che sceglieranno. I più piccoli, possono essere invitati a scegliere anche solo in base al colore o alla forma che più li colpiscono. A casa possono partecipare del lavaggio delle verdure, disporle nei piatti, in modo che familiarizzino con il senso del tatto. La familiarizzazione con un alimento, infatti, non passa solo attraverso l'assaggio, ma anche attraverso gli altri sensi.
"Giochiamo con il cibo": indovina cos'è?
Il bambino può essere avvicinato all'alimento rifiutato trasformando il pasto in un momento di gioco, che sia rilassante e non un motivo di ansia e di stress per il bambino e per i genitori. Si può creare un ambiente allegro giocando sul colore delle tovaglie, dei piatti e dei bicchieri. Con la frutta si possono creare composizioni, figure, veri e propri quadri da fotografare e da assaggiare. Non impedire mai al bambino di toccare con le mani ciò che ha nel piatto: in questo modo lo aiuteremo a conoscere, con il senso che preferisce, l'alimento. E' importante trovare il tempo di proporgli dei giochi che coinvolgano frutta e verdura anche fuori dal pasto. Il gioco "Indovina cos'è?" potrebbe essere una bella idea. Basterà prendere una scatola piena di frutta e verdura e invitare il bambino a pescare un alimento ad occhi chiusi. Dovrà riconoscerlo solo ricorrendo ai sensi del tatto e dell'olfatto. Poi si passerà alla cottura degli alimenti indovinati.
E' importante ricordare che il processo di familiarizzazione e accettazione di un alimento non è immediato.
Ci vogliono tempo, costanza, esposizione e assaggi ripetuti perché il bambino possa accettare un determinato cibo come parte della sua alimentazione. E' necessario stimolare la sua fantasia e creatività, inventare ricette appetibili, sperimentare diverse cotture. Se la zucchina lessa non va, si potrà ritentare con quella grigliata, o stufata in padella, come condimento per la pasta, o come parte di preparazioni più complesse.
E se il bambino rifiuta l'assaggio, a fine pasto gli si porterà via il piatto, ma senza proporgli in alternativa qualcosa di gradito. Il giorno successivo, si ritenterà di nuovo, magari con un frutto o una verdura diversa, continuando a dargli il giusto esempio.
Fonte: Ospedale Bambino Gesù