Succhi di frutta ai bimbi: meglio di no!
Durante lo svezzamento, quando i bambini cominciano a passare dal latte materno o in formula ai cibi più solidi e variegati, la frutta è tra i primi alimenti ad essere inseriti nella dieta. Frullata, a pezzi o proposta in varie forme, è essenziale per lo svezzamento. Ma spesso i genitori pensano che i succhi di frutta possano essere una valida integrazione o sostituzione.
In realtà in un articolo pubblicato sul sito dell’accademia americana di pediatria gli studiosi mettono in guardia dai succhi di frutta in età pediatrica, sia sotto l’anno sia negli anni successivi. Ma vediamo meglio perché e cosa scegliere al posto dei succhi di frutta in età pediatrica.
Succo di frutta ai bambini piccoli, meglio di no: perché è meglio evitare i succhi di frutta in età pediatrica, soprattutto sotto i 12 mesi
Lo dice chiaro e tondo l'articolo pubblicato sul sito dell'Accademia Americana di Pediatria: i succhi di frutta non hanno benefici nutrizionali per i bambini sotto ai 12 mesi e non dovrebbero essere inseriti nella loro dieta durante lo svezzamento. Questo perché, per quanto i succhi vengano percepiti dai genitori come un valido sostituto alla frutta fresca, in realtà essendo processati non danno ai bambini l’apporto necessario di fibre, ma, anzi, al contrario hanno troppo zucchero e troppe calorie.
Ecco perché sotto i 12 mesi di vita i succhi di frutta sono da evitare ed ecco perché anche quando i bambini crescono è sempre meglio scegliere la frutta fresca e limitare i succhi di frutta. Per i bambini da 1 a 3 anni, ad esempio, i succhi di frutta giornalieri non dovrebbero superare i 100 grammi. Per quelli dai 4 ai 6 al massimo 200 grammi. Per i bambini di 7-8 anni una tazza al massimo.
Anche l’abitudine di riempire i bicchieri e le tazze dei bambini con succo dovrebbe essere da evitare, secondo i pediatri. Portare nelle famose sippy-cup (i bicchieri in plastica chiusi da cui i bambini possono bere durante il giorno senza rovesciare i liquidi, portandoseli in giro) il succo di frutta è infatti un incentivo a bere il succo durante la giornata, dilazionandone l’assunzione, e questo non è solo dannoso per la salute a causa dello zucchero e delle calorie, ma anche per i denti, che rimangono esposti tutto il giorno allo zucchero e ai carboidrati.
Detto questo, le abitudini da seguire sono semplici. Non dobbiamo insomma pensare che rinunciare al succo di frutta sia un peso o una scomodità, ma dobbiamo semplicemente abituare noi e i nostri figli ad altre modalità di assunzione della frutta.
Innanzitutto, scegliamola sempre di stagione, in modo che sia fresca e non dannosa per l’ambiente, e in modo da assicurare le giuste fibre ai bambini.
Possiamo poi scegliere quella più comoda, in caso di pasti fuori casa, come i frutti rossi o le fragole in estate (che sono già “porzionati”), le banane, i mandarini in inverno…
Quando scegliamo il succo di frutta (perché naturalmente non è vietato berne), prendiamolo 100% di frutta, senza zuccheri aggiunti: non solo sono molto più salutari, ma sono anche più buoni, e una volta che il palato si abituerà a percepire meno zucchero tutto sarà più gustoso.
In estate, poi, possiamo puntare sugli smoothie fatti in casa al momento e sui succhi vivi, per rinfrescare, dare energia ai bambini e proporgli frutta comunque fresca ma in un formato più “divertente”.
E infine, in generale, abituiamo i bambini a bere sempre molta acqua naturale, e non le bibite: anche questo porta a cercare nei liquidi sempre più sapore!
Tratto da Mamma-pret-a-porter