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“DOTTOR WALT DISNEY”: COSA RACCONTA LA FAVOLA DI “DRAGON TRAINER”?



Dragon Trainer è un film del 2010 prodotto dalla Dreamworks, primo di una trilogia tratta dalla saga di romanzi di Cressida Cowell. Protagonista è il gracile vichingo Hiccup, unico figlio di Stoick L’Immenso, rimasto vedovo. Il loro villaggio, Berk, è assediato dai draghi e una notte, a seguito di un attacco, Hiccup pensa di averne ucciso uno. Nessuno gli crede, così va in cerca di questo “mostro”, finendo invece per incontrare una creatura intelligente e capace di provare emozioni, che chiamerà Sdentato. Diventeranno amici e il protagonista si scontrerà poi con l’intero villaggio cercando di far capire il suo punto di vista a tutti, tra cui Astrid, ragazza guerriera da cui è affascinato. L’esito della battaglia con un malvagio drago, in cui Sdentato salverà la vita a Hiccup, riuscirà infine a cambiare il cuore di tanta gente. Si è dunque di fronte a una favola moderna, che attualizza e pone in primo piano diversi temi.


Il rapporto coi genitori: Hiccup è messo in ombra, anche letteralmente, da un padre che senza volerlo è imponente e fatica a trovare la maniera di lasciargli spazio, almeno inizialmente. Volendo però bene al figlio, unica famiglia che gli è rimasta, tenta a modo suo di dargli possibilità di esprimere se stesso. Ed è interessante vedere come Hiccup riesca a individuare e seguire una sua via dentro comunque una strada che non sempre gli appartiene e che è stata tracciata e voluta dal padre. Alla fine del film sarà il protagonista che, cresciuto, mostrerà invece all’adulto nuove possibilità sulla convivenza coi draghi. Questa evoluzione evidenzia quanto possa essere utile che un genitore sì trasmetta idee, conoscenze e modi di fare, ma con la consapevolezza che il figlio o la figlia poi le potranno usare come base per forgiare i propri strumenti.


Le nuove amicizie: Hiccup inizialmente fatica con l’amicizia, anche con Sdentato, di cui prova a conquistare la fiducia e, nel tentativo di rimediare al suo errore (legato allo scontro avvenuto all’inizio della loro storia), dimostra una sincera comprensione dello stesso e un pentimento. Fatica inoltre con i ragazzi e le ragazze del villaggio, che lo considerano atipico, e ne guadagna la stima solo in seguito, grazie a ciò che sta apprendendo insieme al suo fidato compagno alato. Astrid è la prima a scoprire l’amicizia tra i due protagonisti, vedendo e riconoscendo poi la strada che Hiccup sta costruendo verso un diverso futuro. Questo passaggio della favola sottolinea la possibilità, nei rapporti umani, di rimediare ai propri errori, di perdonare e di crescere.


In conclusione, più sullo sfondo, vi anche è il tema del diverso: Hiccup viene schernito perché differente dagli altri vichinghi e i draghi vengono cacciati in quanto realtà di cui si sa poco. Solo alla fine del film Hiccup, grazie a una rivoluzione della propria prospettiva che si allontanerà drasticamente da quella tipica del villaggio, riuscirà a comprendere che una Berk diversa è possibile, a condizione di impegnarsi a fondo, e tutti insieme, nel cambiamento. Ciò dimostra come la diversità sia un valore e come spesso possa essere utile assumere la prospettiva dell’altra persona, per vedere che forse ciò che sembra un drago, è in realtà molto più simile a noi – seppur nella sua unicità – di quel che immaginiamo.



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