“NON LO POSSO MANGIARE!”: LE ALLERGIE ALIMENTARI IN ETÀ EVOLUTIVA
L’atto alimentare, fin dalla prima infanzia, assume molteplici significati che vanno al di là della mera assunzione dei principi nutritivi utili per la crescita. L’allattamento, infatti, oltre al latte veicola al bambino svariate sensazioni: il calore corporeo trasmesso dall’abbraccio, la sintonizzazione dei respiri e lo scambio comunicativo caratterizzato da un’alternanza di attività della mamma e del bambino arredano il pasto, diventando una particolare pietanza che nutre anche il cuore. In questo senso, il cibo assume ben presto una connotazione di “oggetto affettivo” e l’alimentazione diviene per il piccolo uno dei momenti privilegiati nei quali potersi sperimentare dal punto di vista affettivo e relazionale.
Tuttavia, in alcuni casi, il cibo può causare una reazione avversa indesiderata ed imprevista, trasformandosi in un potenziale pericolo da cui doversi proteggere. Le allergie alimentari possono comparire fin dai primi mesi di vita e sono riconducibili ad una serie di manifestazioni - come ad esempio eruzioni cutanee, gonfiore, vomito e difficoltà respiratorie - che potrebbero culminare in reazioni anafilattiche compromettendo la sopravvivenza dei soggetti. Tutto questo può dunque rendere l’incontro con il cibo un’esperienza complicata e faticosa, che può arricchirsi di altri possibili significati che vanno al di là del nutrimento e dell’aspetto affettivo-relazionale.
Inoltre, convivere con un’allergia alimentare richiede necessariamente una modificazione dello stile di vita, una maggior attenzione durante la preparazione dei pasti ed una dieta molto restrittiva che escluda i possibili allergeni. Queste limitazioni - che suscitano vissuti di ingiustizia e di inadeguatezza al confronto coi pari, paure ed incomprensioni - possono essere ancora più faticose in adolescenza: i ragazzi, desiderosi di una vita “normale” e più inclini alla ricerca del rischio, potrebbero risentire significativamente delle restrizioni a cui sono sottoposti ed incorrere più facilmente in gravi episodi di reazione allergica.
Con l’obiettivo di conoscere in modo più completo l’impatto che le allergie alimentari hanno in una fase evolutiva così delicata, l’Associazione Pollicino e Centro Crisi Genitori Onlus sta per avviare un’indagine coinvolgendo i ragazzi che presentano tale particolarità e i loro genitori. Dare voce a coloro che crescono con un’allergia alimentare, sia in prima persona sia in una posizione osservativa privilegiata, può aiutare ad esplorare più a fondo i significati attribuiti al cibo, ma anche i vissuti e le preoccupazioni che possono ingombrare e che è bene tenere presente per alleggerire il carico che una simile allergia porta con sé.
Se volete saperne di più, seguite Pollicino: a breve ci saranno notizie sui canali social – Facebook (@AssociazionePollicino) e Instagram (@pollicino_onlus) – dell’Associazione!
Associazione Pollicino e Centro Crisi Genitori Onlus
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